Uno sguardo su Kathmandu, la capitale del Nepal

Kathmandu è la prima realtà in cui ci si imbatte una volta arrivati in Nepal e la sensazione può essere disarmante. Caotica, trafficata, inquinata ma, al contempo, affascinante, quasi senza tempo. La confusione apparente che regna in questa città si avverte attraverso tutti i sensi. Un caos visivo, sonoro e olfattivo che rende il tutto ancor più confuso.

 

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Bouddhanath Temple, uno dei simboli di Kathmandu e del Nepal.

 

Io e Davide siamo arrivati a Kathmandu un sabato pomeriggio di fine novembre. L’idea era quella di fermarci un paio di giorni in capitale, partire poi per un trekking e riservare alla fine del viaggio la visita di Kathmandu e dintorni. Di fatto poi, già dopo alcune ore in questa metropoli, il desiderio di scappare sulle montagne dove la pace regna sovrana è stato forte, cosi dopo soltanto un giorno siamo ripartiti in direzione Annapurna. Conoscere prima altre realtà del Nepal è stato l’ideale e ci ha permesso di sentire poi Kathmandu un po’ più affabile e vivibile.

Il primo giorno a Kathmandu abbiamo comunque girovagato un po’ nel quartiere Thamel, il più adatto per un soggiorno in città. Oltre a pullulare di hotel e guesthouse (ce n’è per tutte le tasche), il quartiere Thamel ospita una serie infinita di negozi di souvenir, abbigliamento e attrezzatura tecnica da montagna, agenzie di turismo e trekking, librerie… il luogo ideale in cui assaporare il cibo locale grazie allo street food e ai numerosi ristorantini, sia basic che ricercati.

 

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Il quartiere di Thamel a Kathmandu.

 

Da Thamel ci siamo spinti a piedi in direzione sud, ci siamo persi all’interno di mercati locali, nel dedalo di vie, viuzze e piazzette, tra edifici che si accalcano gli uni sugli altri, antichi tempietti, strutture relativamente recenti ed edifici storici in legno minuziosamente intagliato. La capitale è un continuo brulicare di persone a piedi che vendono, comprano, costruiscono, pregano, chiedono l’elemosina. E poi ancora è traffico intenso di auto, motorini, bus e camion, migliaia di mezzi che cercano un varco per raggiungere le arterie periferiche per poi lasciare la città, oppure infilarsi in improbabili vicoli del centro.

 

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Vie di Kathmandu. Mercati, negozi, edifici antichi e recenti.

 

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Antichi edifici di Kathmandu.

 

Al ritorno dal nostro trekking siamo approdati a Kathmandu a bordo di uno scuolabus sgangherato, (il bus locale partito da Pokhara si è guastato lungo il tragitto e siamo rimasti 2-3 ore in una piazzola attendendo rinforzi)… Verso le 17.30 siamo finalmente alle porte della capitale, stanchissimi dopo un viaggio eterno e speranzosi di essere quasi a Thamel, ma purtroppo non è così! Ci vogliono almeno altre tre ore prima di raggiungere la guesthouse e poter finalmente riposare un pò.

Entrare a Kathmandu a quell’ora si rivela un’impresa che ha del surreale. Il traffico è caotico, si fa fatica a vedere fuori dai finestrini, perché tutto è avvolto da una luce fioca e da una polvere assurda. Intanto la strada inizia a scendere curvando sempre un po’ a sinistra: fuori è il caos, sembra quasi di essere entrati, per sbaglio, in uno dei gironi danteschi dell’inferno. Il bus procede lento come una lumaca in mezzo a quella bolgia di dimensioni inaudite: motorini, auto, camion, suoni continui di clacson, tamburi, sirene di ambulanze, gente a piedi in ciabatte che cammina sul ciglio della strada, tra falò, cumuli di macerie, grovigli di cavi della luce sospesi ad altezza uomo…  Su entrambi i lati della carreggiata si susseguono centinaia di minuscoli negozietti che vendono generi alimentari, coperte, cianfrusaglie, pneumatici, telefoni cellulari, tessuti… c’è davvero qualsiasi cosa, tutto racchiuso in spazi microscopici. Più che negozi, sono come dei garage aperti, senza una vetrina o qualcosa che possa in qualche modo proteggere dal caos della strada. Ci si chiede come facciano a respirare, con tutta questa polvere e questo smog.

Verso le 20.30 incredibilmente arriviamo a Thamel. Dopo una velocissima cena e una doccia calda finalmente crolliamo nel letto. Il giorno dopo visiteremo un po’ di Kathmandu e dei suoi dintorni.

 

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Traffico quotidiano su una delle arterie principali di Kathmandu.

 

La Valle di Kathmandu è stata storicamente la culla dei Newari, una civiltà basata su agricoltura e commercio che ebbe origine da un mix di culture e razze provenienti da tutte le regioni limitrofe. L’area si trova infatti sulle vie commerciali tra Tibet e India e proprio questi due paesi furono quelli che ebbero maggiore influenza su cultura, usi e costumi locali.

Dal XV secolo circa, durante il regno dei Malla, Kathmandu, Patan e Bhaktapur, i tre nuclei principali presenti nella valle, diventarono vere e proprie città-stato in continuo conflitto tra loro. Ognuna di queste costruì sontuosi templi e palazzi, uno modo per competere e mettere in mostra la propria potenza. Nel 1768 il Nepal vene unificato e la lingua Newari fu sostituita dal Nepali, lingua di matrice indoeuropea.

Il cuore delle antiche città-stato è oggi racchiuso nelle Durban Square (letteralmente “piazze del palazzo”), ossia le aree in cui furono costruiti gli edifici più importanti durante i regni dei Malla. La Durban Square di Kathmandu è raggiungibile a piedi da Thamel in una ventina di minuti. Qui troviamo il vecchio Palazzo Reale e numerosi templi. Il terremoto del 25 aprile 2015 ha causato danni agli edifici che sono tutt’ora in restauro, anche se per fortuna la maggior parte delle strutture non hanno subito gravi danni, come invece è accaduto in altre zone del Nepal. I terremoti sono comunque molto temuti in questo paese, nel 1934 un altro grande terremoto causò ingenti danni alle strutture, molte delle quali furono ricostruite, non sempre nella forma originale.

 

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Uno degli edifici in restauro della Durban Square di Kathmandu.

 

Accanto alla Durban Square troviamo il palazzo della Kumari, una giovane dea vivente. Nella valle esistono diverse dee viventi, ma quella di Kathmandu è la più famosa. In realtà si tratta di una bambina, una giovane fanciulla che non ha ancora raggiunto la pubertà e che viene scelta all’interno di una particolare casta Newari grazie ai suoi “32 requisiti”. Tra questi, naturalmente, c’è l’oroscopo che si aggiunge ad una serie di caratteristiche fisiche, come ad esempio il colore degli occhi e il timbro della voce, ma ciò non basta. La bambina deve superare anche una serie di test, tra cui il rimanere calma e tranquilla in una situazione spaventosa di stress, o il saper riconoscere gli abiti di colei che l’ha preceduta.

A Kathmandu e nelle sue strette vicinanze si trovano due degli stupa più importanti di tutta l’Asia. Swayambhunath e Bouddhanath. Il primo, anche detto tempio delle scimmie, è il più antico della valle e rappresenta un vero e proprio mix di iconografia buddhista e hindu. Il secondo, il più grande del Nepal, nonchè uno dei più imponenti di tutta l’Asia, è soprattutto legato al buddhismo tibetano. Entrambi questi luoghi sacri, carichi di magia e misticismo, attraggono ogni giorno centinaia di devoti che qui danno vita ad intensi rituali di preghiera.

 

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Devoti al Bouddhanath Stupa.

 

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Foto di gruppo al Bouddhanath Stupa. 🙂

 

Non distante dal Bouddhanath Stupa si trova Pashupatinath, il tempio Hindu più importante del Nepal. Il tempio principale è accessibile solo agli Hindu, ma il resto è visitabile. Le ore migliori sono quelle del pomeriggio o del tramonto, quando l’atmosfera è ancora più suggestiva. Qui giungono santoni da tutto il mondo per pregare il dio Shiva o ritirarsi in ascetismo in una delle tante grotte del tempio. Pashupatinath si trova sulle rive del fiume sacro Bagmathi, ed esattamente come per il Gange e Varanasi, anche qui ci sono i ghat, si eseguono cremazioni, e i fedeli si immergono nel fiume per ricevere la benedizione divina.

 

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Cerimonia di cremazione al tempio Hindu di Pashupatinath. Foto di Bettina e Luca.

 

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Un pensiero su “

  1. ANNI FA VOLEVO RECARMI IN NEPAL MA PER UN MOTIVO OUN ALTRO NON SONO RIUSCITO a visitaré questo maraviglioso PAESE, DOPO si cheE SUBENTRATA LA SFIGA (SFORTUNA) HO AVUTO UN INFARTO E HO DOVUTO CALMARMI CON VIAGGI TREEKING E CAMMINATE. MA LA VOGLIA DI GIRARE NON MI E PASSATA
    ANZI E AUMENTATA E CON IL PROBLEMA CHE HO AVUT0, PURTROPPO NON POSSO SUPERARE I 2000 METRI
    E NEPPURE USUFRUIRE DELLE FUNIVIE IN MONTAGNA, ALTRA COSA CHE MI FA ANDARE IN BESTIA, MA E LA VITA!!!! POICHE SE NON ERRO KATMANDU E SITUATA A 1400 METRI E QUINDI E ALLA MIA PORTATA.
    PER TANTO SE NON TI CREA DEI PROBLEMI VOLEVO DELLE INFORMAZIONI.
    VORREI visitaré la Valle DI Katmandú fare QUALCHE PICCOLO treeking ALLA MIA Portada VEDERE il parco dove e pieno si animali
    Mi POTRESTI consigliare ;
    1 TREEKING IN VALLE POCO IMPEGNATIVI. DI ORE, O GIORNALIERI O AL MASSIMO QUALCHE GIORNO
    POSSO AVERE QUALCHE contatto O NOME AG IN LOCO CHE SI OCCUPANO DI QUESTE COSE,
    O un sito dove VEDERE. Anche DI QUALCHE AUTISTA O DOVE RIVOLGERMI PER ESCURSIONE
    O per AVERE la machina a disposizione tutto GIORNO.
    RINGRAZIO sentitamente se puoi manda risposta SULLA mia mail
    ALTRIMENTI Burga via tutto
    Maurizio

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