Le città antiche dello Sri Lanka, tra templi e archeologia

Arrivando da Kandy, il primo luogo sacro di particolare importanza che incontriamo è a Dambulla e si chiama Tempio d’oro o delle grotte. E’ un tempio buddhista carico di spiritualità, che si estende all’interno di circa 80 grotte diffuse sul territorio, di cui cinque sono le principali. Le pareti di ogni grotta sono interamente dipinte con murali che coprono complessivamente una superficie di oltre 2100 metri quadri. All’interno delle grotte troviamo 153 statue di Buddha in varie posizioni e dimensioni, la più grande misura 15 metri.

 

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Golden Temple a Dambulla

 

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Una delle decine di scimmiette sulla scalinata che porta al Golden Temple

 

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Un piccolo stupa e alcune delle 153 statue del Buddha all’interno delle grotte del Golden Temple

 

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Ogni  grotta del Golden Temple è  dipinta minuziosamente

 

Se scrutiamo l’orizzonte appena fuori dal complesso di Dambulla, ecco che in lontananza, a circa 20 km, appare lei, la rocca di Sigiriya, patrimonio dell’Unesco dal 1982, uno dei siti archeologici più impressionanti che abbia mai visto! Da lontano è soltanto un gigantesco masso isolato nella pianura, e anche osservandolo dalle strade circostanti, sembra che non ci sia nulla di particolarmente interessante da vedere.

 

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Sigiriya Rock Fortress

 

Probabilmente Sigiriya fu abitata già nell’epoca preistorica, per poi tornare in voga durante il regno del Re Kassapa negli anni 477-495 d.C. La sommità servì da vero e proprio palazzo reale con tanto di piscina. Dopo la morte del re, il palazzo assunse funzione di monastero fino al quattordicesimo secolo, dopodichè fu abbandonato.

Salendo lungo le scalinate metalliche costruite in tempi moderni, ci si chiede come potessero vivere lassù, o meglio, come potessero salirci. Si, perchè la roccia è praticamente tutta in strapiombo ed è alta 370 metri. Sulle pareti sono scavati tanti piccoli buchetti che servivano per l’ascesa, ma in ogni caso deve essere stato pericolosissimo, a quel tempo non avevano certo l’attrezzatura da scalata che abbiamo noi oggi.

 

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L’ascesa sulla rocca di Sigiriya

 

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Incredibili decorazioni presenti sulle pareti strapiombanti della rocca di Sigiriya

 

Una volta raggiunta la cima, lo spettacolo è impressionante, prima si vedono i giardini reali che si estendono per centinaia di metri oltre il bordo della roccia, quindi una pianura immensa, infine rilievi montuosi in lontananza. Si ha la sensazione di trovarsi in un luogo sovrannaturale e ci si sente piccoli di fronte allo spettacolo che si ha davanti. Sigiriya è considerata l’ottava meraviglia del mondo e io sono totalmente d’accordo, anzi mi stupisce che sia un sito archeologico poco noto, personalmente prima di fare questo viaggio non ne conoscevo assolutamente l’esistenza.

 

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Sigiriya, la piscina presente sulla sommità

 

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Veduta dalla sommità di Sigiriya

 

Oltre a Dambulla e Sigiriya, tra i siti del Triangolo Culturale ricordiamo Polonnaruwa, Anuradhapura, Aukana e Mihintale. Aukana è un paesello dove è presente l’omonimo Buddha, una meravigliosa statua di 12 metri scolpita fra il XII e il XIII secolo. Ci sono stata e non c’era assolutamente nessun turista, cosa che ha reso la visita ancora più unica.

 

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Il Bddha di Aukana

 

Polonnaruwa fu invece antica capitale dello Sri Lanka per circa tre secoli e il suo sito archeologico è uno dei meglio conservati dello Sri Lanka. Il complesso è esteso e comprende monasteri, templi, vasche, stupa e numerose statue del Buddha.

Anche Anuradhapura fu una capitale dello Sri Lanka ed è ancora oggi un punto di riferimento per l’induismo e il buddhismo. Qui troviamo lo stupa Jetavanavihara, l’edificio che con i suoi 122 metri di altezza è considerato la più alta struttura del mondo costruita in mattoni. La sua cupola rosso scuro, la cui circonferenza è di 300 metri, è davvero imponente. Ma non è l’unica dell’area. Lo stupa Ruwanvelisaya, attualmente il più importante, è altrettando impressionante per le sue dimensioni, 103 metri di altezza per 290 di circonferenza. Fu costruito nel 140 a.C. e durante la recente restaurazione è stato dipinto totalmente di bianco, i suoi contorni si stagliano netti contro il cielo rendendo l’edificio ancora più maestoso. La cosa più singolare forse è pensare che gli stupa (dagoba, in singalese) sono strutture sacre per la preghiera, che avviene girando loro intorno, ma sono pieni, non sono templi nè tantomeno monumenti religiosi, non hanno porte e non esiste uno spazio interno.

 

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L’imponente stupa Ruwanvelisaya

 

Non lontano da Anuradhapura si trova il delizioso complesso di Mihintale, da visitare al mattino o nel tardo pomeriggio per evitare il caldo di mezzogiorno. Mihintale, con le sue statue e lo stupa bianco, si trova su una rocca, da cui si può ammirare uno splendido paesaggio sulla pianura limitrofa.

 

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Momenti di preghiera a Mihintale

 

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Lo stupa bianco e la statua del Buddha a Mihintale.

 

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